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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

Fascicolo

Titolo

29. “Rossi Stefano”

Data Iniziale

23 settembre 1830

Data Finale

24 settembre 1851

Contenuto

Il fascicolo, intestato originariamente “Rossi Stefano”, contiene 15 lettere dell’abate Stefano Rossi (1803-1857) a Giuseppe Manuzzi per il periodo 23 settembre 1830 - 24 settembre 1851. Le lettere, in disordine e con vecchia numerazione a matita, sono state adesso poste in ordine cronologico e nuovamente cartulate. Nello specifico: 1, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi, Firenze 23 settembre 1830 (già numerata 1), nella quale lo informa della sua prossima partenza e del cambio di destinazione (andrà a Mantova e a Milano); 2, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi, Firenze 12 novembre 1830 (già numerata 2), nella quale parla del viaggio a Roma di Manuzzi; 3, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi a Roma, Firenze 11 gennaio 1831 (già numerata 3), nella quale gli racconta le novità fiorentine; 4, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi, s.l. [forse Firenze] 22 marzo 1833 (“Il Passigli mi ha chiesto lire 70 a foglio per la mia leggenda…”); 5, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi, s.l. [forse Firenze] 29 marzo 1833 (breve missiva, con la quale gli trasmette un “foglio” da correggere); 6, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Vaticano [Roma] 19 settembre 1833, nella quale scrive: “Feliciangeli t’avrà dato più copie della mia Leggenda così mal concia dalla Stamperia della Speranza. Tutta colpa di chi nol crederesti mai, di Missir…[probabilmente Melchiorre Missirini], che mi chiese in grazia di rivederla e di correggerla” (cfr. l’opera “Della natività di santo Giovanni Batista leggenda latina del B. Jacopo da Varagine, volgarizzata nell'aureo secolo decimoquarto e mandata in prima luce per le cure dell'ab. Stefano Rossi ligure”, Firenze, dalla tipografia della Speranza, 1833); gli commissiona inoltre di far copiare la “vita di S. Giacomo Maggiore del Varagine […], traendola dal noto Codice membranaceo”; 7, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Vaticano [Roma] 10 dicembre 1833, nella quale ringrazia della trascrizione della suddetta leggenda e lo informa che monsig. Brignole “prenderà una copia del tuo Dizionario”; 8, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma, 7 febbraio 1838 (su spedizioni di libri); 9, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 2 marzo 1839, con la quale gli invia le due copie del Vocabolario domestico dell’Azzocchi e gli promette che gli manderà “qualche centinaio di voci che ho piluccato da Boccaccio e da altri Classici”; 10, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 28 maggio 1839 (sul Vocabolario del Manuzzi); 11, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 2 [gennaio] 1841 (sulla polemica linguistica di Manuzzi con Nannucci); 12, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi, Roma 8 maggio 1841, nella quale lo ringrazia dei doni di libri e chiede: “Hai letto come […] il Gherardini di Milano frusta il P. Bresciani?”. A c. 2 r (la lettera è contenuta in un bifoglio) la minuta autografa di risposta di Giuseppe Manuzzi, datata Firenze 23 giugno 1841; 13, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 1 agosto 1848 (lo informa che vorrebbe lavorare a tre nuove opere); 14, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Ravenna 24 settembre 1851 (notizie su libri e su opere); 15, Lettera di Stefano Rossi a Giuseppe Manuzzi, s.l. [forse Firenze] 22 febbraio [s.a.]: “Vi è persona che brama vedere per pochi momenti quello scritto credo da voi stampato a guisa di preliminare a una vostra opericciuola ove discorrete di due o tre iscrizioni del Giordani e vi apponete la saggia vostra critica”.

Scheda a cura di

Elisabetta Benucci

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci