Fascicolo
29. “Azzocchi Tommaso (IV) (1838-1843)”
5 febbraio 1838
28 dicembre 1843
Il fascicolo, intestato originariamente “Azzocchi Tommaso (IV) (1838-1843)”, contiene 31 lettere di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi, per il periodo 5 febbraio 1838 - 28 dicembre 1843, più due lacerti di carta con appunti autografi dello stesso Azzocchi. Le lettere, ora riordinate e cartulate ex novo da 1 a 31, hanno un’antica numerazione progressiva a matita da 79 a 109, in continuazione della numerazione del fascicolo precedente. Il fascicolo contiene: 1, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi, Roma 5 febbraio 1838 (già numerata 79 a matita) (sulle vendite del “Vocabolario” di Manuzzi); 2, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi, Roma Il Giovedì Santo [12 aprile] 1838 (già numerata 80 a matita), nella quale chiede alcune copie del “Vocabolario” di Manuzzi per farne omaggio al Papa e ad alcuni prelati del Vaticano, tra i quali monsignor Fieschi e Gaetano Moroni; 3, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 13 novembre 1838 (già numerata 81 a matita) (sul mancato ricevimento del quaderno 36 del “Vocabolario” di Manuzzi); 4, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 6 dicembre 1838 (già numerata 82 a matita) (ancora sulle spedizioni del “Vocabolario” di Manuzzi); 5, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, s.l. La Vigilia del S. Natale [24 dicembre] 1838 (già numerata 83 a matita), nella quale chiede su “Cabbare” e “Bacile” per il dizionario domestico che sta preparando e vuole stampare al più presto (cfr. “Vocabolario domestico di lingua italiana scritto da Mons. Tommaso Azzocchi cappellano segreto di sua santità”, Roma, Avreli, 1839); 6, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 5 [gennaio] 1839 (già numerata 84 a matita) (sul “Vocabolario domestico”: “Diman L’altro comincio la stampa; onde avendo a dirmi qualcosa, non differire”); 7, Lettera di Tommaso Azzocchi a [Giuseppe Manuzzi], Roma l’ultimo di Febbraio [28 febbraio] 1839 (già numerata 85 a matita), nella quale gli annuncia l’invio del suo “piccolo Vocabolario [domestico] e lo ragguaglia sulle vendite del “Vocabolario” di Manuzzi; 8, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi, Roma 29 giugno 1839 (ancora sulle vendite del “Vocabolario” di Manuzzi” e sulla sua nomina ad accademico della “Colombaria”); 10, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 27 luglio 1839 (già numerata 88 a matita) con allegato un foglietto di conti anche di mano di Manuzzi (sui guadagni dalle vendite del “Vocabolario” di Manuzzi); 11, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 21 dicembre 1839 (già numerata 89 a matita) (ancora sui conti per le vendite del “Vocabolario” di Manuzzi”); 12, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 25 gennaio 1840 (già numerata 90 a matita), nella quale, dopo aver parlato delle vendite e del ricevimento dei fascicoli del “Vocabolario” di Manuzzi”, lo interroga su un’opera di Pietro Bembo: “Tra le opere latine del Bembo si trova la vita di Guido Ubaldo Duca d’Urbino. Or bene tu dei sapere che il Bembo, il Bembo proprio in carne ed anima tradusse in italiano questa vita, che di sua mano si trova scritta nella Vaticana. Io l’ho fatta copiare, e appena avrò tempo e denaro la pubblicherò, credendola del tutto inedita. Tu dimmi se si sa, che il Bembo facesse la traduzione”; 13, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 15 febbraio 1840 (già numerata 91 a matita) (ancora sulla diffusione e sui costi del “Vocabolario” di Manuzzi” e sulla traduzione di Bembo); 14, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 10 marzo 1840 (già numerata 92 a matita) (ancora sui conti del “Vocabolario” di Manuzzi” e sul Dal Rio, Arrighi, Degola e Lustrini); 15, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 6 maggio 1840 (già numerata 93 a matita), nella quale chiede notizie sulla salute di Manuzzi; 16, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi, Roma 16 maggio 1840 (già numerata 94 a matita) (sulla parola “portalettere” usata da Bembo); 17, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 10 febbraio 1841 (già numerata 96 a matita), nella quale si sofferma ancora su questioni inerenti il “Vocabolario” di Manuzzi; segue la richiesta di comprargli qualche ritratto di antichi scrittori da aggiungere a quelli di Dante, Bembo e Filicaia, che possiede già; 18, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 28 maggio 1841 (già numerata 95 a matita) (ringraziamenti per aver ricevuto alcune pubblicazioni di Manuzzi); 19, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 13 dicembre 1841 (già numerata 97 a matita), nella quale, dopo alcune riflessioni su questioni private, gli chiede se ha “trovato un Mecenate pel Vocabolario”; 20, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 1 gennaio 1842 (già numerata 98 a matita), nella quale gli propone come mecenate per il “Vocabolario” la Principessa di Sassonia, “moglie del fratello del Re di Sassonia, signora cortesissima e ricca”; 21, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi, Roma 12 febbraio 1842 (già numerata 99 a matita) (ringraziamenti per gli “onori” procuratigli da Manuzzi); 22, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Forlì 20 agosto 1842 (già numerata 100 a matita), nella quale racconta della visita fatta a Forlì ai parenti di Manuzzi, della lettera lasciata allo Scanelli, di Giordani che era stato a Forlì per poi dirigersi a Rimini; 23, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Forlì 10 settembre 1842 (sulle possibilità di incontrarsi a Firenze o a Roma); 24, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 9 dicembre 1842 (già numerata 102 a matita) (sulla vendita di alcune opere di Azzocchi); 25, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 5 gennaio 1843 (già numerata 103 a matita) (sull’intermediario Passigli per lo smercio di opere); 26, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 1 febbraio 1843 (già numerata 104 a matita) (sulla vendita delle sue opere); 27, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 13 marzo 1843 (già numerata 105 a matita), nella quale conferma di aver ricevuto i fascicoli del “Vocabolario” di Manuzzi e di aver mandato alla Segreteria di Stato i suoi libri; 28, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 9 giugno 1843 (già numerata 106 a matita), nella quale si duole della malattia di Manuzzi; 29, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 19 giugno 1843 (già numerata 107 a matita), nella quale conferma di volergli cedere “tutte le mie vendite” di libri, per farne un guadagno; 30, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 2 settembre 1843 (già numerata 108 a matita), dove gli confida che vorrebbe “far innalzare” un monumento all’abate Cesari e sta raccogliendo il denaro; 31, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 28 dicembre 1843 (già numerata 109 a matita), nella quale, oltre a confermare il ricevimento dei fascicoli 81 e 82 del “Vocabolario” di Manuzzi, lo invita a diffondere tra i “letterati” l’invito a contribuire al monumento all’abate Cesari (di cui si parla nella lettera precedente); 32, Due lacerti di carta con appunti di mano di Azzocchi.
Altri fascicoli di “Azzocchi Tommaso” (V-VII e IX-X) sono conservati nella Busta 1667.
Elisabetta Benucci
Elisabetta Benucci