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Scheda di archivio


Collocazione


Livello di descrizione

Fascicolo

Titolo

26. “Azzocchi Tommaso (I) (1825-1830)”

Data Iniziale

30 novembre 1825

Data Finale

6 novembre 1830

Contenuto

Il fascicolo, intestato originariamente "Azzocchi T. (I) (1825-1830)" con la nota “Tutte lettere al Manuzzi”, contiene 27 lettere di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi, per il periodo 30 novembre 1825 - 6 novembre 1830 (e vd. i 4 fascicoli successivi sempre intitolati a Tommaso Azzocchi). Le lettere, cartulate ex novo da 1 a 26 (si segnala una lettera numerata 6bis per ritrovamento successivo), hanno un’antica numerazione progressiva a matita da 1 a 25. Il fascicolo contiene: 1, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Forlì, Roma 30 novembre 1825 (già numerata 1 a matita), nella quale lo ringrazia “delle cose del Cesari […] è il solo de’ moderni scrittori che piglio in mano”. Lo informa inoltre che continua “a dar precetti di lingua”; 2, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Forlì, Roma 17 marzo 1826 (già numerata 2 a matita), dove lo informa dei ritardi avuti nel ricevere le lettere; 3, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 26 agosto 1826 (già numerata 3 a matita), nella quale lo informa delle “altre vite di Cornelio che sto stampando” (cfr. “Le cinque vite che seguono alle prime sei di Cornelio Nipote tradotte da Tommaso Azzocchi”, Roma, Salviucci, 1826); 4, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 29 settembre 1826 (già numerata 4 a matita), nella quale si lamenta delle poche recensioni alle sue “prime sei vite” (cfr. “Le prime sei vite di Cornelio Nipote tradotte da Tommaso Azzocchi”, Roma, Puccinelli, 1826) e di quella non soddisfacente uscita sulla “Biblioteca italiana”. Gli chiede di intercedere presso il direttore [Giovan Pietro Veusseux] dell’“Antologia”; 5, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi, Roma 27 dicembre 1826 (già numerata 5bis a matita), nella quale gli annuncia l’invio delle “altre vite” di Cornelio e sollecita le indicazioni di Manuzzi “per potere fare un’edizione più esatta” delle suddette vite; 6, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 19 luglio 1827 (già numerata 6 a matita), nella quale lo informa che i suoi “Avvertimenti con un picciol saggio delle Bellezze ed un picciol Dizionario domestico è lavoro già terminato da un mese; spero a momenti di cominciare la stampa” (cfr. “Avvertimenti a chi scrive in italiano con un saggio delle eleganze ed un picciol vocabolario domestico di Tommaso Azzocchi”, Roma, per Domenico Ercole, 1828); 6bis, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 13 agosto 1827 (già numerata 7(?) a matita), con in calce la minuta di risposta di Manuzzi, Firenze 28 agosto 1827 (già numerata 9 a matita), nella quale si lamenta di una spedizione perduta contenente il secondo quaderno di “Cornelio”; 7, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi, Roma 11 novembre 1827 (già numerata 7 a matita): è un breve testo con il quale comunica: “vi mando una copia di altra vita di Cornelio”; 8, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi, Roma 11 giugno 1828 (già numerata 8 a matita): “Ecco finalmente pubblicati i miei Avvertimenti. La prego osservarli bene, e poi dirmi aperto e chiaro che ne crede”; 9, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 19 ottobre 1828 (già numerata 9 a matita), nella quale si duole della morte di Antonio Cesari e chiede notizie biografiche per preparare “una Prosa da leggere in Arcadia”; lo ringrazia dei suggerimenti linguistici (soprattutto sugli apostrofi e sugli accenti) per migliorare i suoi “Avvertimenti”; 10, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 22 novembre 1828 (già numerata 10 a matita), nella quale pone una serie di quesiti circa la vita e le opere di Antonio Cesari; 11, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 20 dicembre 1828 (già numerata 11 a matita), nella quale sottopone a Manuzzi un’iscrizione in lode di un cardinale. In calce la minuta di risposta di Manuzzi (con le correzioni suggerite), Firenze 26 dicembre 1828 (già numerata 15 a matita); 12, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 30 dicembre 1828 (già numerata 12 a matita), nella quale conferma di aver recepito le correzioni suggerite alla sua iscrizione; lo rassicura che cercherà di raccogliere copie di lettere del Cesari da Fabris, Zurla, Somaglia, Muzzarelli, Odescalchi; gli trascrive infine un brano tratto dal “Giornale arcadico” relativo a Cesari; 13, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma “il 1° di Quaresima del 1829” (8 marzo 1829) (già numerata 13 a matita), nella quale lo informa della manifestazioni romane in onore di Cesari e gli comunica di aver stampato “l’ultima vita di Cornelio” (cfr. “Le ultime otto vite di Cornelio Nipote tradotte da Tommaso Azzocchi”, Roma, per Domenico Ercole, 1829); 14, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 29 aprile 1829 (già numerata 14 a matita), con notizie su amici comuni, sulla prosa in lode di Cesare letta da Muzzarelli all’Accademia Tiberina e sul busto del Cesari ad opera di Giuseppe De Fabris da erigere in Campidoglio; 15, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 1 agosto 1829 (già numerata 16 a matita), nella quale gli commissiona l’acquisto “del Machiavelli” e gli propone di rivedere “tutto quanto il mio Cornelio da capo a fondo”, indicando le correzioni o i cambiamenti da fare; 16, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 3 dicembre 1829 (già numerata 17 a matita), nella quale elogia lo scritto di Manuzzi in memoria di Cesari pubblicato sull’“Antologia”. In calce la minuta di risposta di Manuzzi, Firenze 9 dicembre 1829 (già numerata 22 a matita); 17, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 5 gennaio 1830 (già numerata 18 a matita): ancora sul sopracitato articolo di Manuzzi, che è piaciuto tanto a Rosmini; 18, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 27 febbraio 1830 (già numerata 19 a matita), dove gli racconta del successo dell’“Accademia pel Cesari” con composizioni, tra gli altri, di Strocchi, Schiassi, Parenti, Gagliuffi; 19, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 27 marzo 1830 (non numerata a matita): sono poche righe come attestato di amicizia; 20, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 24 aprile 1830 (già numerata 20 a matita), con notizie su monsignore Bofondi e monsignore Brignole; 21, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 7 maggio 1830 (già numerata 21 a matita) ), con la quale gli presenta l’abate Rossi “dotto nelle scienze sagre”; 22, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 6 giugno 1830 (già numerata 22 a matita), nella quale gli comunica che De Angelis “vi fece qui de’ buoni ufficii”; 23, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 26 giugno 1830 (già numerata 23 a matita), nella quale gli chiede, a nome anche di Dal Rio, di comporre un’iscrizione in italiano, che poi Azzocchi tradurrebbe in latino, in onore del Duca
Louis-François-Auguste de Rohan-Chabot, pari di Francia, divenuto cardinale; 24, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 12 luglio 1830 (già numerata 24 a matita), con l’iscrizione latina per Louis-François-Auguste de Rohan-Chabot, sulla quale Manuzzi dovrebbe comporne una in lingua italiana; 25, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 31 agosto 1830 (già numerata 25 a matita), con notizie sulla sua malferma salute e sul busto di Cesari “che sta ancora nella mia Camera; né so quando andrà nella Promoteca capitolina; 26, Lettera di Tommaso Azzocchi a Giuseppe Manuzzi a Firenze, Roma 6 novembre 1830 (già numerata 25 a matita), nella quale esprime l’impazienza di rivederlo.

Ordinamento

Altri fascicoli di “Azzocchi Tommaso” (V-VII e IX-X) sono conservati nella Busta 1667.

Scheda a cura di

Elisabetta Benucci

Revisione a cura di

Elisabetta Benucci